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La creatività del corpo

La creatività è una predisposizione umana legata alla necessità di unire sensibilità e memoria a un qualsiasi canale espressivo che sia capace di riportare in superficie la veridicità e la profondità di un’emozione. È un percorso orientato alla scoperta del proprio essere e alla valorizzazione di un’azione che altrimenti non verrebbe mai espressa. Il corpo cosa sarebbe senza movimento? Il suono cosa diventerebbe se non venisse trasformato in una realtà capace di coinvolgere il silenzio e la primordialità del suono? Cosa diventerebbe un gesto se non fosse abitato da un’emozione capace di dare realtà e intimità a un movimento? Cosa sarebbe il corpo se non avesse un canale che sia capace di coinvolgere memoria, sensibilità e movimento? L’essere umano è sottoposto a una moltitudine di esperienze e ognuna di queste è potenzialmente espressione di cambiamento, poiché sfociano nel ricordo, nella paura, nella gioia, nell’immobilismo o alla reale e viscerale scoperta di se stessi. Il cambiamento quindi è innescato da una rivisitazione delle circostanze che hanno dato vita a una esperienza e il semplice assemblare è in se un atto creativo. Ragion per cui ogni essere umano ha un’indole creativa, che può scegliere di seguire, di bloccare o non riconoscere. L’espressività corporea più che una disciplina è una dimensione di ricerca di un gesto o di una moltitudine di gesti che forniscono ordine al disordine. È la riscoperta da parte del corpo della sua origine, fatta di lentezza, velocità, ritmicità e silenzio. La lentezza è necessaria per riscoprire e conoscere il muscolo, e dare la possibilità al corpo di entrare in contatto con l’intimità del movimento. La velocità è il volto della spontaneità di una mente non inficiata da regole, necessità e bisogni. Il ritmo rievoca la struttura del movimento nella sua profonda connessione armonica. Il silenzio con la bellezza del non movimento, l’immobilità di un corpo vivo fino alla sua radice più profonda. La creatività quindi è una forma altra di conoscenza. Il corpo uno strumento potentissimo per giungere alla sua aurea pulsante fatta di istinti remoti e desideri mai espressi. Insegnare il contatto significa guidare la mano alla conoscenza di un corpo che non è il suo, ai tempi e alle necessità che esprime e rende manifeste. L’espressività corporea quindi è un ponte capace di amalgamare l’espresso a ciò che ancora non è visibile. Il movimento alla profondità del silenzio, la lentezza alla velocità, tutto sfiorato e modulato dalla memoria che guarda, riscopre e traspone la realtà in una verità altra. 

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